In questi giorni si sta proiettando a Roma, al Nuovo Cinema Aquila, nel quartiere del Pigneto, questo film che ho realizzato a Barcellona, Catalunya, un po’ di annetti fa. È un film completamente indipendente, realizzato quasi per gioco, durante l’arco dell’estate del 2012, da luglio a settembre, con una piccola troupe e un gruppo di attori amici e affiatati. Su quel diario di bordo sono annotate tante ore passate a lavorare su qualcosa che partiva da una storia che avevo cominciato a scrivere molti anni prima. L’uscita romana per me, oggi, è un piccolo miracolo. Dopo un anno di festival del circuito indipendente e l’uscita spagnola in sala, con un passaggio televisivo su BTV, neanche ci pensavo più all’uscita nel mio paese. Questa opportunità mi è stata offerta dalla premiata ditta di Cinema Mundi, Domenico Vitucci e Fabio Meloni che portano avanti la gestione del Nuovo Cinema Aquila, sala storica di Roma.
Per il pubblico romano è un’occasione per vedere nella sua dimensione naturale che è quella della sala cinematografica, su un grande schermo, questo film che, come ogni prodotto fuori dalla mischia, ha vita segreta e lunga. Ce lo diciamo sempre con Michele Venitucci, scherzando e ricordando quel viaggio fatto insieme, ormai sei estati fa, inseguendo l’idea di comporre una poesia attraverso il filo di una storia che si componeva a seconda delle esigenze, dei dubbi e dei limiti che avevamo, a causa della pochissima disponibilità di mezzi. «Rocco nunca muere» o meglio, «Rocco trova sempre il momento per rinascere«.
Anche per questo film ho chiamato Saro Cosentino per comporre le musiche della colonna sonora. Così come per «Sfiorarsi«, per la musica avevo in mente solo l’idea di un’atmosfera. Dico sempre che Saro riesce a tradurre in musica quello che sento dentro e che non posso fare altro che affidare alle immagini. In questo mio lavoro di autore di cinema, che è solo una parte della mia necessità di camminare sul sentiero artistico, le musiche di Saro sono, da quando ci siamo incontrati, sempre state un complemento importante e una parte integrante della mia visione.
Dopo il Cinema Aquila non so che vita avrà questo film.
Altre sale mi hanno contattato, forse spinti dai commenti di qualche spettatore contento, o dalle recensioni che ne hanno parlato bene, ma ad oggi, non so ancora dove approderà il nostro caro Rocco. Quello che so con certezza è che ci sono film che hanno vita lunga e segreta e sono film che si scavano pian piano la loro nicchia, devono nutrirsi di tempo e appropriarsi della dimensione giusta, sono opere che la maggioranza della gente non può conoscere presto, ma conoscerà, poco alla volta. È il destino forse, di chi sceglie per un certo punto della propria vita, di ritirarsi su una postazione diversa, per capire che aria tira da quelle parti, nella speranza di una nuova visione o di una nuova possibilità. Rocco è così, per ora, appartiene a questo strano presente, fatto di intuizioni e di sensibilità da affinare, come se fosse uno strumento tecnico, per una ricerca aperta a tutti, un’antenna che porta a captare quelle strisce sottili della fantasia che ci camminano al lato, come linee parallele su cui spiare o avere il coraggio di camminarci con tutto il proprio essere. In quanto a questo, non ho paura a dirlo, questo è un film vivo e sempre aperto alla possibilità di essere visto, compreso e contenuto, anche se è fuori da ogni cosa che possa dirsi commerciale e, apparentemente, vive lì, dove non può esser scoperto così facilmente, ma sempre pronto, nel rispondere a una chiamata, così come quest’occasione a Roma, al Nuovo Cinema Aquila. Rocco nunca muere.
ROCCO TIENE TU NOMBRE
Una producciòn de Gris Medio. Regia e sceneggiatura di Angelo Orlando. Soggetto di Angelo Orlando e Isabella Perricone. Fotografia: Efthymia Zymvragaki. Operatore di camera e steady-cam: Pablo Cosco, Costumi: Rosa Montes Alcaraz, Suono in presa diretta: Daniel Blanco, Jon Bhaal, Julián Román Casado. Musica: Saro Cosentino. Montaggio: Erika Manoni. Aiuto regia: Luca Vacchi. Direttore di produzione e organizzazione: Ana Mata Benavides y Sara Rasio. Casting, Sergio Sivori. Scenografia: avier Kuhn.
Cast: Michele Venitucci, Fabio Ferri, Olga Guerra, David Gonzalez, Marina Esteve, Steven Forti, Esther Cuspinera Ramos, Mila Von Chobiak, Stefano Iaboni, Patrizia Barbieri, Riccardo Massari, Carlotta Ros, Andrea Concotelli, Leonardo Brunelli, Victoria Oksana Casals Renzetti, Alberto Esparza, Daniele Ridolfi, Silvia Mori e con la partecipazione di: Xavi Capdet, José Maria Blanco y Valentina Carnelutti.