«Negli Occhi». Commedia ambientata in un bar notturno. Gli sguardi, gli occhi degli sconosciuti che s’incrociano in un punto anonimo della città, i pensieri non rivelati, i segreti, le vite che continuano dopo un breve punto d’incontro, i vetri di un bar, il caffè e la pioggia.
C’era un bar sulla Circonvallazione Clodia a Roma che restava aperto tutta la notte. E lì ci lavorava un barista che stava sempre in mood parlantina. Non ho mai conosciuto il suo nome. Io lo chiamavo «Nuvola» perché aveva in testa un ammasso di capelli grigi e spettinati. Sembrava avesse una nuvola in testa. Diedi quel nome al personaggio principale di questa commedia. Nuvola aveva la parlantina che sfogava con tutti. Bastava entrare nel suo campo visivo e ti rivolgeva immediatamente la parola. A volte condiva le sue frasi con l’intercalare: «… questo è il concetto di…»
Negli Occhi debuttò a Roma nel febbraio del 1993 col titolo Messico & Nuvole. Facemmo il pienone quasi tutte le sere. Ogni tanto mi rendevo conto che la sala era talmente piena che c’erano più persone in piedi che sedute ai tavolini e sui divanetti. Come una magia, il bar Messico apriva ogni sera alle nove.
Il testo ha una struttura semplice. La storia si svolge nell’arco di una notte e anche se alcuni tabù ormai sono caduti, il testo conserva una sua particolarità che è quella della comicità all’interno di un dramma.
Testo acquistabile in edizione italiana su Amazon