Babbo Natale non viene da Nord

Gerardo e Nali

MO’ VIENE NATALE (DUE PAROLE, POI… «DITE VOI»)

Maurizio Casagrande mi offrì all’inizio un ruolo secondario, una partecipazione amichevole. Il film si sarebbe girato tutto a Salerno, la mia città natale, nella cornice di quelle «Luci d’artista» che illuminano le strade cittadine durante il periodo natalizio. Ci incontrammo una sera a Roma nell’ufficio del suo agente, Rosaria Cicolani, anche lei di Salerno come me. Maurizio mi parlò del film e mi spiegò brevemente questo personaggio. Capii che erano pochi giorni di lavoro. Accettai subito quel piccolo ruolo. Se penso alla mia carriera di attore, penso anche che è seminata di tante cose belle e anche altre meno riuscite. Ci sono anche alcuni rifiuti: film o cose che decisi di non fare perché non ero convinto, oppure perché coincidevano con altri lavori. Alcuni di questi film, come «I Laureati» di Pieraccioni che il regista mi offrì di fare nel 1998, ebbero anche quel successo commerciale che molti attori sognano di avere. Altre scelte che feci invece, passarono come lavori che non ebbero quel successo sperato e passarono perciò, inosservate. Non si può mai prevedere il risultato di un’opera. Non ho mai rifiutato un ruolo perché il personaggio appare poco o ha poche battute. Un personaggio può apparire una volta nel film e lasciare il segno. Non è la durata che fa il ruolo. Ciò che mi offriva Maurizio era una bella occasione di tornare un po’ davanti alla macchina da presa, dopo un lungo periodo passato a fare più che altro il regista e il filmmaker indipendente.
Dissi subito: «Sì, lo faccio!»
Maurizio mi rispose: «Leggi almeno il copione!»
Io gli dissi che non mi serviva leggere il copione per accettare di fare il suo film.
Ci sono dei registi per cui ho fatto provini lunghi ed estenuanti. Altri registi invece mi hanno offerto immediatamente il lavoro. Il ruolo di questo film era chiaramente una partecipazione amichevole. Mi faceva solo piacere che il regista avesse pensato a me. E poi, il fatto di girare a Salerno e passare qualche giorno nella mia città, lavorando, non mi era mai successo prima. Per questo accettai senza neanche stare troppo a pensarci.
Quando mi arrivò il copione di «Babbo Natale non viene da Nord» lo lessi subito. Mi piacque e pensai che gli autori avevano scritto proprio una bella favola natalizia. Qualche giorno dopo mi arrivò anche la comunicazione delle pose che avrei dovuto fare nel film, i giorni di lavoro: erano decisamente troppi per quel ruolo che mi aveva descritto il regista. Controllai e lessi che il mio agente aveva scritto il nome di un altro personaggio: «Gerardo». Risposi con una mail, scrivendo appunto che «mi sa che doveva esserci un errore».
Poi mandai anche un messaggio sul telefonino del regista che mi richiamò subito.
«Ma come non te l’hanno comunicato?»
«Che cosa?»
«Che Gerardo lo fai tu!»

Una bella sorpresa.

babbonatal

Capii immediatamente che il ruolo era quello dell’agente cialtrone, amico del protagonista e che era uno di quei personaggi chiave e soprattutto un co-protagonista della storia. Fu una bella emozione. Significava tornare a recitare in un film su un ruolo importante, dopo tanti anni. Soprattutto un ruolo da comprimario in una bella commedia.

Ora il film sta per uscire nelle sale.

Non posso prevedere come andrà, se sarà un successo al botteghino, se sarà campione al box-office… io so solo che Maurizio Casagrande è un regista in grado di sorprendere, pieno di passione per questo lavoro. So il lavoro che ha fatto, prima, durante le riprese e soprattutto in un anno di post-produzione.
Realizzare un film è già una grandissima vittoria e questo lo so per esperienza.

È quasi Natale. Si respira già l’aria della prima, il sapore della novità. È la magia che crea l’occasione di vedersi, rivedersi. Attori, autori, produzione del film sono tutti uniti, di nuovo… si pensa al primo ciack e sembra sia passato un tempo siderale. Tutto passa… quello che non passerà sarà sicuramente l’amore con cui questo film è stato realizzato. Questo lo si respirerà in un tempo che va al di là di questo presente e che legherà tutte le generazioni che avranno la possibilità di comprendere che probabilmente, «Babbo Natale non viene da Nord».

BABBO NATALE NON VIENE DA NORD
Regia di Maurizio Casagrande
Sceneggiatura di: Maurizio Casagrande e Francesco Velonà
Produzione: IDF
Musiche di Federico Landini
Fotografia di Antonello Emidi

PERSONAGGI E INTERPRETI
Marcello: Maurizio Casagrande.
India: Annalisa Scarrone
Padre Tommaso: Giampaolo Morelli
Gerardo: Angelo Orlando
Alice: Tiziana De Giacomo
Con la partecipazioe di Nino Frassica, Maria Grazia Cucinotta e Antonio Casagrande

TRAMA

Marcello (Maurizio Casagrande) è un mago da strapazzo, nel senso che lavora in locali di infimo ordine, per pochi soldi, è bravo con le carte ma è un superficiale di natura. Sua figlia India, (Annalisa Scarrone) lo sa: suo padre ha mentito tutta la vita. Ha troncato i rapporti con lui da tempo, ma in analisi scopre che deve risolvere il nodo che la lega ancora a lui. Decide a questo punto di passare il natale con suo padre. Marcello però, squattrinato più che mai, decide a sua volta di accettare un lavoro procuratogli dal suo agente Gerardo e va a Salerno a recapitare dei pacchi regalo, vestito da Babbo Natale. Mentre è all’opera cade, sbatte la testa e perde la memoria. Viene soccorso da una comunità di bambini e da un parroco, Padre Tommaso (Giampaolo Morelli) che gestisce un posto ricreativo dove i bambini passano gran parte del tempo. Nel frattempo India, delusa e arrabbiata, si mette sulle tracce del padre, accompagnata da Gerardo. Tra mille equivoci e situazioni divertenti, la storia continua fino ad un finale dal sapore tutto natalizio.