Parlez-moi d´amour

Opera teatrale di Angelo Orlando

È una vecchia canzone francese.  Accompagna le notti di un equipaggio su una nave che solca un mare invisibile. La nave. Strumento di viaggio. Sei personaggi, più un capitano. Un microcosmo in movimento. Vite legate alla speranza che tutto possa cambiare con un attracco improvviso che ponga fine al loro peregrinare. Sono vite, le loro che viaggiano senza uno scopo visibile. Due marinai, Tony e Jonah, sulla quarantina, parlano di notte, di vedetta, riflettendo sulle loro vite, tra ricordi, bugie che il tempo sospeso ha trasformato in verità assolute. Riflettono sul viaggio, sulle sensazioni e su progetti irrealizzabili. Attorno a loro, tutto si muove e tutto è fermo. Tutto sembra ripetersi, tornare, tutto sembra già detto, già vissuto. Ogni cosa detta si perde in quello che è l’unico tempo grammaticale che sono costretti a vivere, un eterno presente, fatto di strane immagini: un capitano che da tempo nessuno vede salire in coperta, una donna misteriosa, la sua sposa che nessuno ha visto ma che pare sia una sirena capace d’incantare, un nostromo innamorato e crudele, un ramponiere dubbioso e un mozzo che ha scoperto un orribile segreto che aleggia su tutta la nave.

Prima Nazionale a Roma. Teatro Fonderia delle Arti.
Dicembre 2010. 
 
Con: Angelo Orlando, Christian Marazziti, Ada Pometti, Romano Talevi, Rodolfo Castagna, Giovanni Maria Buzzati.
Regia di: Silvio Romano.